martedì 25 ottobre 2011

Non disperdere nell'ambiente

Oggi mi sono presa un bel po' d'acqua per andare in Duomo a saltellare con Matt Harding, così quando sono tornata a casa mi sono infilata sotto una doccia bollente. Ero lì a pensare ai fatti miei quando mi è caduto l'occhio sull'etichetta dello shampoo, dove ho letto: "Non disperdere nell'ambiente".
A me quella frase, quand'ero piccola, non tornava affatto. Cosa significa, che non posso buttarlo quand'è finito? Ma no, mi ha risposto mia madre: che non puoi buttarlo in giro, dove ti capita. Ma la spiegazione non era convincente: in che senso "in giro"? Lo shampoo finisce, tu lo butti nella spazzatura, in questo caso nella plastica. Mica te lo metti nello zaino apposta per gettarlo in mezzo alla strada, cioè, sarebbe idiota.
Poi in una gita in montagna (be', intendo le montagne dietro Genova), in fondo a una scarpata ho visto una lavatrice. Eh sì, qui la gente viene a buttare le cose, dice mio padre. Scusa? Cioè ti sei preso il disturbo di venire fin quassù quando c'è una discarica in città? Eh.
Finché non sono venuta a Milano, e ho scoperto il magico mondo dei vani dedicati alla spazzatura all'interno dei palazzi, io non sapevo cosa facesse la gente con i propri rifiuti; assumevo che ci fossero due tipi di comportamento: quello di chi ricicla, e quello di chi non ricicla. Ho invece scoperto che ne esistono altri: c'è chi sembra mettersi d'ingegno per scombinare la raccolta differenziata, mettendo assieme carta e plastica per esempio, buttando il sacco nero nel contenitore del vetro, cose così.

Ci sono alcuni comportamenti che non capiamo perché sono molto diversi dai nostri. Io per esempio non capisco chi fa le escursioni in montagna, chi crede in Dio, chi ascolta Radio 105, chi indossa i tacchi, chi si depila il petto, chi fa jogging, chi vota Berlusconi, chi ha un cane, chi fa giardinaggio. Sono comportamenti che non capisco ma di cui nella maggior parte dei casi riconosco le motivazioni, e anche quando non le riconosco non faccio fatica a credere che ci siano, pur se a me invisibili.
Ci sono altri comportamenti che non capiamo perché non hanno senso, perché sono illogici, dannosi ma soprattutto quasi più impegnativi da tenere rispetto a quelli sensati. Mi è venuto l'esempio dei rifiuti, ma c'è anche quello dello sputare per terra, questo stranissimo costume di una generazione a cui posso  definitivamente dirmi estranea, oppure - no ora mi vengono in mente esempi di piccola maleducazione, ma non è una questione di maleducazione o di egoismo, altrimenti potrebbe bastarmi il noto problema del free rider, per cui illogico semmai è il comportamento di chi in un contesto sociale fa il bravo quando si può fare il cattivo senza sanzioni e senza che diminuiscano i vantaggi dell'appartenere a una società.
Al contrario, intendo quei comportamenti sciocco e a costo 2 che vengono preferiti a comportamenti intelligenti e a costo 1.

Abitudine. Non gliel'ha detto nessuno. Se anche gli venisse in mente, non saprebbero come fare e a chi chiedere. A casa si faceva così, così come a casa mia facevano in un altro modo, e ognuno se n'è stato.
Quello che a volte, volgarizzando il concetto, chiamiamo "capitale culturale". Che non è aver studiato, ma avere le capacità "intellettuali" per ragionare su un problema, su un aspetto della vita; anche la capacità di informarsi, quando non si sa qualche cosa ma si capisce che sarebbe meglio saperla.
E' vero, dipende da dove e da chi sei nato; ma non c'è solo la famiglia, grazie al cielo.

Però bon, insomma, abbiamo quest'orda di persone, un po' ovunque in giro, che manca totalmente o in parte di strumenti culturali e intellettivi, e se ne va in giro a distruggere e incasinare tutto. A me questa cosa fa impressione. A me spaventa l'idea di tutta questa gente che non sa dove cazzo è girata, e disperde nell'ambiente la bottiglietta dello shampoo, ma mica per cattiveria, proprio perché non gli è mai venuto in mente di fare altrimenti.
Ma in realtà tutto viene dalla lettura di un post, stamattina, che mi ha lasciata di stucco. Se potete fermatevi a leggerlo prima di continuare: La coppia seduta accanto a me - Recensione.

Cioè - allucinante, vero?
Ora, abbiamo un esempio cristallino di persone a cui manca il bene dell'intelletto. Non in tutto: sono in grado di guidare una macchina, di capire il funzionamento di un sistema di scambio monetario, di effettuare un'attività lavorativa; è però indubbio che non sono in grado di capire dove cazzo sono girate.
Normalmente quando siamo davanti a esempi di così lampante idiozia pensiamo: "non dovrebbero permettere loro di" - di votare, di procreare, di avere la patente. Non vi fa un po' paura il fatto che queste persone procreino? A me sì, tanta.





Ma non possiamo impedirglielo, vero? Non possiamo perché... perché sarebbe eugenetica, perché chi sei tu per arrogarti il diritto, perché l'ingerenza dello Stato nella vita privata, perché la libertà, perché la democrazia. Non possiamo impedirglielo perché sappiamo che una volta rotto il tabù, nessuno sarebbe al sicuro; perché tutelare i diritti degli altri è l'unico modo per tutelare i nostri.
Ed è così perché siamo una manica di stronzi, capaci di qualsiasi cosa. No? Tutta questa cosa dei diritti, della democrazia, sta a galla perché siamo delle merde. Perché sappiamo che, appena abbassiamo la guardia, potremmo farci delle cose orribili l'un l'altro. Perché siamo fottutamente spaventati da noi stessi, dai nostri simili, dal genere umano, e ne abbiamo ogni ragione.
Non so, ma non mi sembra un bel vivere questo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'umanità è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
io lo trovo consolante

poi vabbè, a me quella cosa di non disperdere nell'ambiente non mi tornava, perché secondo me si riferiva allo shampoo, non alla confezione. cioè, non devi disperdere nell'ambiente lo shampoo perché inquina, quindi non lo dovresti usare.
(probabilmente questo getta una luce diversa su quello che ho scritto all'inizio del commento)

eddie

Irene ha detto...

Sì è molto consolante. Comunque hai ragione, era valida anche quella interpretazione - una volta in piscina non potevi lavati con lo shampoo infatti, e tantomeno nelle docce in spiaggia (ma se ne sono sempre fregati tutti, mi pare) - però sulla confezione c'è il disegnino dell'ometto che butta la scatola nel cestino a chiarirci tutto!