Sì, però sono due giorni, dico due, che in prima pagina su La Stampa trovo il link a un articolo titolato "Omicio Matilda, assolta la madre".
Omicio? Voglio dire, si parla di una bimba morta ammazzata, una notizia ritenuta sufficientemente importante da rimanere per due giorni in homepage: nessuno nella redazione si è accorto di questo imbarazzante errore di battitura?
Nell'articolo su Gabriele Sandri, leggo: "I suoi amici dicono che non era un supporter accanito e che non seguiva più da un pò di tempo le tifoserie", frase ripresa paro paro anche in un successivo articolo. Idem come sopra; già non capisco come a uno venga da digitare pò, cioè per me sarebbe come non so mettere una maiuscola in mezzo a una parola, utilizzare una parentesi al posto di una virgola, una cosa innaturale; già non capisco come un laureato in scienze della comunicazione, magari con un master in giornalismo al seguito, riesca a scrivere pò; ma che non si faccia un controllo ortografico su un articolo, che gli errori vengano copiati e incollati su un altro articolo su cui nuovamente non si faccia alcun controllo ortografico, che per giorni gli errori rimangano in vista e nessuno se ne accorga o pensi che sia importante, per me è bestiale.
Mi dicono "Eeeh, ma sei ossessionata dalla punteggiatura e da queste cose minime, la lingua si evolve insieme ai mezzi di comunicazione" - ma NO, questo non è evolversi, questo è ignoranza. Non è OMG né chiavetta né bypassare né, se volete, squinzia; questo è semplicemente analfabetismo di ritorno che riguarda quelli che dovrebbero essere i livelli alti dell'istruzione e della cultura.
Perché è normale che mia nonna non sappia più leggere, ma non è normale che un laureato non si ricordi che qual è non vuole l'apostrofo, non è normale che un giornalista scriva pò - non è normale e non va bene ed è una cosa seria, e anche se sono l'ultima che la ritiene una cosa seria, e continuerò a spaccare i maroni anche quando non ci sarà una persona là fuori che si ricorda che i puntini di sospensione sono tre - non due, non quattro, non quattordici, TRE - e che vanno seguiti, non preceduti, da uno spazio.
Per dio.
Va bene, va bene, ora prendo le mie medicine.
edit suggerito da Zu: la forma corretta, comunque, è un po'.
martedì 13 novembre 2007
im in ur papr, stealin ur newz
di Irene alle 10:49
Etichette: idiosincrasie
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28 commenti:
D'accordo. Ora però scrivi una dozzina di volte po' come si deve e pubblicalo, altrimenti chi legge lo memorizza proprio come T9 insegna.
A me una cosa che mi manda al manicomio ( a me mi invece non mi manda al manicomio, lo trovo un rafforzamento accettabile in un contesto colloquiale) è quando dicono: questa cosa la faccio da quando SONO piccolo, da quando HO diciott'anni. Insopportabile, ma temo sia entrato nell'uso comune come il famoso "piuttosto".
anche io sono poco elastica, in merito alla questione. poi possiamo prendercela col t9 (il quale però, opportunamente suggestionato da un 1 dopo le due letterine, si ravvede..), con la presunta evoluzione della comunicazione e via discorrendo. sempre di ignIoranza si tratta.
e comunque ci ho messo un po' a capire quale fosse l'errore nel titolo dell'articolo.
Io ho esattamente la stessa reazione e la stessa opinione. In più non sopporto nemmeno il -bè-, -bé- e -bhè- (e un po' anche -beh-). Io sono sempre stato dell'idea che si scrivesse -be'- con l'apostrofo e le grammatiche mi danno ragione. -Be'- perché sta per -bene-, così come -po'- è -poco-, -tie'- è -tieni- e via dicendo.
E una domanda: non condividete con me il fastidio verso quelli che ti rispondono "sì, ma si può dire ANCHE così", che nel 95% dei casi non è nemmeno vero.
Tienimi un posto nella cameretta dei matti, ché ti raggiungo. Quelli che scrivono "pò" li strangolerei, anche quando sono amici.
Sono completamente d'accordo con te.
E nota che non ho scritto assolutamente. Perchè gli assolutisti del "vieni a prendere un caffè?" "assssssolutamente sì!"
li OOdio.
ciao sposty (ci si rivede..:))
straelena
Per dio o per Dio? Io ci farei attenzione...
questa cosa la faccio da quando SONO piccolo, da quando HO diciott'anni.
"da quando ho 18 anni" abbrevia "da quando ho compiuto 18 anni" (e se ho 27 anni, ho anche 18 anni, dietro le mie spalle), idem per "da quando sono piccolo" che abbrevia "da quando sono stato piccolo". non mi pare tragica, questa mi pare sì la normale trasformazione della lingua.
per il resto, irene confonde il sintomo con la malattia. nello scrivere "un pò" o "qual'è" non c'è niente di intrinsecamente errato: lo scopo di una lingua è quello di comprendersi, e scrivere "un po'" oppure "un pò" non toglie nulla alla comprensione. se nel 2200 "un pò" diventasse linguaggio comune, nessuno ci perderebbe nulla. (cfr.per il tempo che fu, l'Appendix Probi, un catalogo di castronerie latine che sono però l'origine delle lingue romanze)
tali regole elementari fungono invece e soprattutto da marker interni del tutto insignificanti in sè, ma preziosi sintomaticamente (un po' come il bubbone della peste: non è il bubbone il problema, ma è un buon indizio del problema) che indicano il grado di scolarizzazione linguistica e di attenzione formale di una persona. e qui condivido lo sdegno: il fatto che tali errori percolino fino a un quotidiano implica che anche in tali ambiti si è perso il rigore e l'attenzione formale che dovrebbero essere di casa. tutto ciò che posso dire al riguardo è: non è una novità.
mah, uno può razionalizzare quanto vuole, e poi ripeto l'uso è sovrano. ma "da quando sono piccolo" non abbrevia affatto ("da quando ERO piccolo" è ancora più breve); si tratta semplicemente di un pigro calco di "da quando sono nato" o "da quando ho l'uso della ragione". poi nella lingua l'uso è sovrano; io però ricordo che fino a quattro-cinque anni fa (da quando ne HO 35) si diceva tranquillamente da quando ero e da quando avevo. boh
Questa è la prima volta che mi permetto di lasciare un commento, è più forte di me: SETTIMANA PROSSIMA senza l'articolo. Perchè, perchè nessuno parla? Un'agghiacciante spirale del silenzio sta lasciando che il virus si propaghi. Ormai lo dicono anche -nei promo- su Sky ed Mtv. Io assalterei le caserme della Crusca, pur di fermare quello scempio.
Che bello, la nave dei folli! =)
A proposito di T9, qualche tempo fa durante una cena con amici si stabilì che una buona misura del nostro essere out of time era il fatto di usare il punto e virgola nei messaggi...
Per quanto riguarda "dio" o "Dio", beh, non capisco.
Zeus (non zeus) è il dio del fulmine (non il Dio). O no?
Elena, tesoro, chi si rivede! :)
Brullo, l'evoluzione della lingua accadrà indipendentemente dalla mia approvazione o dalla mia opposizione a tale processo, quindi mi è indifferente.
La mia comprensione del messaggio è ora realmente ostacolata da un uso errato della lingua scritta; io fatico a leggere un testo sgrammaticato perché devo tradurlo in forma corretta (togliere e mettere le virgole, togliere e mettere apostrofi) prima di potermi concentrare sul contenuto; per me è come se si scrivesse in alfabeto farfallino.
Semplicemente, quando le persone come me saranno numericamente trascurabili, non sarà più a me che sarà rivolto qualsivoglia messaggio, quindi fine del problema. In realtà, credo che già sia così.
forse è un po' off topic, ma io, se mi dessero delle notizie, sarei anche disposto a leggerle sgrammaticate.
tipo:
trovo che
"al mometo si ignorano il colpevole"
sia più intelligente di avere quotidianamente notizie tipo
"i ris di parma stanno esaminado i pedali dell'automobile in cerca di tracce ematiche" che, a mio modo di vedere non è una notizia.
trovo anche che
"ragazzo ucciso in area di rifornimento in autostrada da un poliziotto che spara ad altezza duomo per sedare una risa fra tifosi. il giovane, che si stava recando allo stadio con deglia mici, pare non fosse neppure coinvotlo nella rissa"
sia più corretto di
"agente spara, muore tifoso della lazio" (titolo che ha campeggiato per un po' sul sito del corriere, per dire)
giusto per restare sull'attualità, eh
Sulla sintomaticità degli errori: è vero, io istintivamente mi fido subito di chi scrive "perché" con l'accento giusto (quello acuto).
Viceversa, a un ingegnere che scrive "pò" non lascerei fare i calcoli di un ponte. Lo so che ha poco senso, sia perché le conoscenze di uno strutturista prescindono dalle sue capacità grammaticali, sia perché il 99% degli ingegneri scrive effettivamente "pò".
Sposty, grazie per l'intervento da me! al momento non ho capito nulla, ma domani me lo studio!:)
vic: azzzz.. ho scritto perchè prima! ora mi cospargo il capo di buccie di mandarino.
(aguzzate la vista)
E' bello sapere che non sono l'unico che salta sulla sedia quando legge certi errori. Una prece per il correttore di bozze, ormai estinto.
e gia' e proprio un'bel guaio, perche la gente non leggono, e poi fa i guai, e lanalfabetismo di return........................(contate i punti e verificate se sono tre)
(cmq, si la lingua muta, specie una convenzionale come quella italiana. A me mi ormai è di uso frequente. Non c'è il Dio delle dimostrazioni linguistiche che emerge dal crepaccio a fulminare l'eretico. Non c'è un cazzo, Irene)
Capita che uno passi da "Giovani Tromboni" e si ritrovi linkato qui.... " è bellissimo... posso restare? "
(se riconosci la citazione ti metto come homepage)
La correttrice di bozze è uno dei miei mestieri di sogno, lo ammetto.
@Eddie: secondo me le due cose vanno insieme. Se avessero rispetto per i lettori scriverebbero notizie, e le scriverebbero bene.
Fra, addurre la spiegazione dell'evoluzione della lingua è lo stesso che dire "ma ormai si può dire anche così". S'evolverà, muterà, quello che vuoi; nel frattempo usiamola correttamente, che ne dici?
Perché è come se, dato che lo stato attuale delle ricerche genetiche ci dicono che in futuro non ci sarà bisogno della riproduzione sessuata, io passo da te e ti eviro, così giusto per assecondare l'evoluzione.
@Camillo: mi spiace, la citazione non la riconosco... ma qui sei il benvenuto!
Se posso intervenire, la correzione di bozze è un lavoro di merda.
Un mese di bozze intensive e vi passano tutte le velleità ortodattilografiche.
Io correggevo bozze, poi ho fatto la domanda per andare a lavorare in Cina in una miniera.
Gli errori di ortografia, se vuoi di tipografia, sono come le stonature per la musica.
La mia comprensione del messaggio è ora realmente ostacolata da un uso errato della lingua scritta; io fatico a leggere un testo sgrammaticato perché devo tradurlo in forma corretta (togliere e mettere le virgole, togliere e mettere apostrofi) prima di potermi concentrare sul contenuto; per me è come se si scrivesse in alfabeto farfallino.
nessuna intenzione offensiva: ma paradossalmente questo significa che sei dislessica quanto chi scrive sgrammaticato, ma in modo diverso.
di norma per un lettore il senso di un testo scritto in modo leggermente scorretto *ortograficamente* è immediato al lettore. per lo stesso motivo per cui cambiando un po' l'odrine dlele letetre si cascipe comqnuue la praola. :)
diverso è se la sintassi va a puttane, nel qual caso la comprensione diventa spesso impossibile.
Grazie, approfitterò. La citazione è da "Domani Accdrà" opera prima di Daniele Luchetti... Paolo Hendel dice (vado a scarsa memoria): "Ma Signori! Ma che posto è mai questo? Qui nessuno fa niente, non si lavora... le donne girano nude e fanno l'amore con chi gli va... Ma Signori!! E' bellissimo... posso restare?"
La scheda
Pensavo così, finché non ricevetti una mail da un'amica che ha due phd più di me, parla tre lingue più di me e la amo perché ha un cervello che mi lascia a bocca aperta ed è dolce com'è bello che un'amica sia, eppure proprio lei mi ha scritto "perchè e pò". Allora io mi son rilassata e mi sono detta "ma che mi frega! E da allora sto meglio, giuro.
Certo alle inquilins insegneremo l'ortografia corretta, ma chissà di quale lingua... forse saranno loro ad insegnarla a me.
le medicine funzionano? se sì, le prendo anch'io...
sobol
Ma uscire ed andare a trombare come tutte le altre ragazze bruttine e complessate no?
Fantastico. Ho adorato questo post. Sono anni che vado predicando, e mi coglionano pure. Soprattutto, ce l'ho a morte con chi si ostina a scrivere la "è" copula di inizio frase così "E'"... ma quello che vien dopo è un apostrofo!
Fortuna che c'è ancora qualcuno che, come te, ama la riflessione e la propria lingua ;-)
*Cheers*
per Straelena: per non parlare di quelli che rispondono solo "assolutamente".
ehi, ma volevi dire assolutamente sì o assolutamente no?
Grandissima Irene, davvero. Io, poi, ci aggiungerei quelli che "si perplimono", quelli che scrivono gli accenti sbagliati, quelli che scrivono come se digitassero un SMS (avranno paura che gli si consumi la tastiera??) e quelli che dicono "l'importante è capirsi"... Tutti a zappare le patate, su!
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