Lo so che sono da meno, rispetto a tutti gli altri.
Non sono altrettanto brava, non ho studiato così tanto, non mi sono mai impegnata, non ho voglia di lavorare.
Non ho la vocazione, non ho la preparazione, non ho la serietà.
Non mi so organizzare, consegno in ritardo, non mi ci metto mai se non all'ultimo.
Sono pigra, oziosa, scansafatiche, ho la schiena dritta.
Però non l'ho mica chiesto io, di giocare la vostra partita. Anzi: ve l'ho sbandierato in lungo e in largo che non avevo alcuna intenzione di farlo.
Non mi sono mai impegnata, non mi sono mai sbattuta, non ho mai sudato; è stata sempre e solo la fortuna del principiante, in ogni tempo e luogo.
Se sono qua, o vi siete sbagliati o davvero fra la vostra gente non avete trovato nessuno di meglio. E io non posso diventare brava solo perché avete scritto che lo sono.
Se ho sonno mi addormento durante le lezioni, e se mi annoio faccio le barchette di carta. No, non sorrido alle battute che non mi fanno ridere.
E alla fine, comunque, vaffanculo.
martedì 27 novembre 2007
malaselezione
di Irene alle 00:24
Etichette: on my own, sociologia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Se son rose, marciranno.
io dopo questo discorso ti assumerei. :)
Ok, ma le barchette le sai fare bene almeno? Io non sono mai riuscito, ed assumerei ad occhi chiusi chiunque sia in grado di riempire la mia vasca da bagno di bianchi vascelli fatti con il giornale!
E poi, vuoi mettere, la soddisfazione di verniciare casa con un cappello di carta!
Ci sono molte medicine nella vita, ma un bel vaffanculo (nella variante con dito medio alzato anche) ha una valenza taumaturgica davvero notevole.
In ogni caso, giusto per non lasciare dubbi sul mio senso di colpa/inadeguatezza, ieri notte ho sognato che bisognava fare un esame di conferma per il dottorato, esame che ovviamente non passavo.
@fdecollibus: certo che le so fare bene! So fare barchette più piccole di un tasto, giuro.
Sono gli aerei, che non ho mai imparato a fare.
Per la serie "All in all, me ne sbatto". Mi pare giusto.
PS: non sorridere alle battute che non fanno ridere lo fanno in pochissimi. Ode a costoro.
Come scrissero due degli Abba "Everybody's playing the game/but nobody's rules are the same".
Il che, mi pare, è molto zen.
Il mio maestro taoista, invece, diceva che poche cose sono in grado di riconciliarci con la vita come dire a chi ci sta attorno e critica di andarsene affanculo.
Quindi...
Quanti nobili fan ha il vaffanculo! Per me deve però rimanere un atto privato: preferisco esternare il mio disappunto con acido sarcasmo, mi dà più soddisfazione...
@Johnny: se mi sforzassi di farlo, mi verrebbe fuori niente più che un ghigno jenesco che, davvero, non aumenterebbe comunque i miei punti-simpatia!
Posta un commento